Chiesa EVANGELICA VALDESE e Tempio METODISTA

Il viaggio prosegue…
Oggi mi soffermo su due luoghi legati tra loro nonostante siano situati in zone diverse.

CHIESA EVANGELICA VALDESE
(Piazza Cavour)

Il terreno fu acquistato nel 1910, grazie al generoso interesse di Mrs. Stewart Kennedy, e la chiesa aperta al pubblico nel 1914.
Gli evangelici, da sempre ostili all’uso decorativo esagerato, considerato manifestazione religiosa eccessiva, tornano ad esprimere la loro fede con linguaggio artistico riprendendo il simbolismo cristiano dei primi secoli, quando la semplicità non era sinonimo di abolizione o disprezzo dell’arte. II complesso, costruito originariamente su progetti dell'arch. P. Bonci in un'area di circa 1500 mq, fu modificato nella struttura portante dell'edificio su progetto dell'ing. E. Rutelli, con l'allora innovativa tecnica del cemento armato.
II tempio, sempre sottolineando il legame ideale fra evangelici e protocristiani, trae libera ispirazione, nell'architettura come nella decorazione eseguita da Paolo Paschetto (di famiglia valdese), dalle basiliche paleocristiane, conservandone la pianta ed alcuni tratti architettonici dai dove emergono inevitabilmente motivi liberty.
Sempre su cartoni di Paschetto, vennero realizzate dal maestro Cesare Picchiarini le vetrate, che per il valore di testimonianza ed insegnamento loro attribuito dall'autore, secondo l'uso antico, rappresentano il vero fulcro di tutta la decorazione, in cui l'atmosfera creata dai giochi floreali delle alte trifore sostiene lo svelarsi attraverso i simboli biblici del ricco contenuto della fede.
Gli arredi, anche essi curati da Paschetto, furono realizzati da diversi artisti. L'organo viene ritenuto a tutt'oggi uno dei migliori della capitale.












foto in alto e a sinistra vetrate posizionate nelle 5 bifore a sinistra
il pavone e l'aquila: la vita eterna
il candeliere e la vite: vita cristiana
il faro e il buon pastore: vita cristiana l'ancora: la speranza è l'ancora dell'anima l'agnello: riconciliazione tra anima e Dio la palma: la vittoria della fede
la lampada: la fede














foto in alto vetrate posizionate nelle 3 bifore di destra
il giglio: la promessa che l'anima vedrà Dio - la colomba: l'aspirazione dell'anima a Dio; monogramma: affermazione di Dio - il pruno ardente: così Dio si presentò a Mosè, affermazione di Dio; il calice e il pane: la santa cena - l'arca: il battesimo;













foto in alto: sono posizionate al secondo piano, divise in 4 trifore sul lato destro e 6 sul lato sinistro;


foto a destra: particolari delle vetrate nelle trifore del ballatoio del secondo piano;





foto a sinistra e destra:
7 vetrate piombate collocate nella parte più alta del tempio, sul lato della facciata, nel ballatoio del terzo piano, la foto è ripresa frontale e di lato;





foto in basso: queste vetrate si trovano in alto ai due lati del tempio su 12 trifore;


IL TEMPIO METODISTA
(Via XX Settembre angolo con Via Firenze)

è stato realizzato in due anni (1893-95), su un terreno acquistato dalla "Società Missionaria per la Chiesa Metodista Episcopale" dove sorgeva la vecchia chiesa di S. Caio.
L’interno riprende alcuni elementi della facciata, elegante ma allo stesso tempo mastodontico, colonne in granito, un ballatoio a ferro di cavallo e un soffitto finemente lavorato; ma la mia curiosità è rivolta alle vetrate disegnate da Paolo Paschetto (artista poliedrico di origine valdese) nel 1924, realizzate dal maestro vetraio Cesare Picchiarini come si evince dalla firma apposta su una delle vetrate di destra. I bozzetti originali (vedi foto a destra), sono custoditi nel Museo della Casina delle Civette a Villa Torlonia, dedicato alle vetrate Liberty per la quantità di materiale trovato sul tema.
Ai lati, inserite in bifore a tutto sesto , filtrano la luce 16 vetrate istoriate, dipinte a grisaglia e rilegate a piombo, che illustrano temi iconografici del vecchio e nuovo testamento. Soltanto le otto posizionate sul lato destro sono illuminate dal sole, le altre del lato opposto sono finte.
La particolarità di queste vetrate sta nella varietà dei fondi, ricavata dalle diverse tipologie della croce raffigurata nella parte alta. “La linea, che disegna lo sfondo, si piega, si spezza, si fa onda e si avvolge su se stessa, assumendo valore espressivo e accentuando la vibrazione della superficie di ogni vetrata da cui emerge”, nella parte centrale c’è il simbolo, dal tratto più sintetico vicino alle esperienze dell’Art Dèco, che ne evidenzia il carattere didascalico.
Queste vetrate, rispetto a quelle del tempio valdese, pur riprendendo temi e simbolici cristiani, appaiono più geometriche, meno floreale, con sezioni più ampie. Paschetto realizzò anche le decorazioni parietali, costituite da due grandi pannelli affrescati ai lati dell' ingresso, raffiguranti un roveto ardente e una croce con gigli. le decorazioni sullo sfondo rappresentano due gruppi di cherubini mentre sorreggono le scritte di Is.5:3.

1 commento:

  1. le vetrate sono state eseguite dallo STUDIO VETRATE D'ARTE GIULIANI - ROMA
    VIA GARIBALDI N. 55/A

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